lo studio UIL dal titolo “Ipotesi
di Irpef a tre aliquote”, correlato dalla seconda
parte degli articoli della rassegna stampa, i link degli
articoli web e le dichiarazioni ANSA aventi ad oggetto
il medesimo studio.
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Dichiarazioni ANSA
Flat tax: Uil, premia
pochi,-41 euro mese a 30.000 euro Studio su 3 aliquote
Irpef. Super sconto a 1% lavoratori ricchi (ANSA) -
ROMA, 13 LUG - L'ipotesi di una 'flat tax' a tre
aliquote, circolata in questi giorni, avrebbe un
beneficio solo per pochi lavoratori dipendenti e
pensionati: a 30.000 euro di reddito il beneficio
sarebbe di 41 euro mensili, a 20.000 di solo 15 euro. Un
super sconto, di oltre 3.000 euro, si avrebbe solo con
redditi superiori a 100.000 euro, che riguardano l'1,18%
dei dipendenti e pensionati. A fare i conti è uno studio
della Uil. "La simulazione dimostra - è scritto nel
rapporto - che per oltre 16,7 milioni di lavoratori, il
76,87% del totale, l'impatto sarebbe nullo o minimo"
Flat tax: Uil, premia
pochi, -41 euro mese a 30.000 euro (2) (ANSA) - ROMA, 13
LUG - Lo studio della Uil ha confrontato l'ipotesi di
una revisione dell'Irpef per i soli redditi da lavoro
dipendente e assimilati con una riduzione a 3 del numero
delle aliquote: 23% per lo "scaglione" di reddito
compreso tra i 10.000 ? e i 28.000 euro; 37% per lo
"scaglione" di reddito compreso tra i 28.000 e i 100.000
euro; 42% per lo "scaglione" di reddito superiore ai
100.000 euro. L'elaborazione mostra che con la sola
riduzione dell'Irpef a 3 aliquote non si genera alcun
impatto per i redditi fino a 15.000 euro lordi annui,
che caratterizza il 18,91% di pensionati e lavoratori
dipendenti, in totale 4,1 milioni di persone.
Pochi benefici, invece,
per la fascia tra i 15mila e i 29mila euro di reddito,
che rappresenta il 57,96% dei contribuenti con redditi
da lavoro dipendente e da pensione. Su questa fascia,
che contiene 12,6 milioni di dipendenti, la riduzione è
contenuta. A 20mila euro l'anno le tasse calano da 4.800
e 4.600 euro l'anno, in pratica di 200 euro l'anno, 15
al mese. A 25 mila euro le tasse scendono di 400 euro
l'anno, a 30 mila di 540 euro l'anno, che diventano 41
euro di alleggerimento al mese considerando le 13
mensilità contrattuali. Superata questa soglia i redditi
diventano più alti e il numero di dipendenti e
pensionati cala. Tra i 29 mila e i 100mila euro di
redditi ci sono 4,7 milioni di dipendenti e pensionati
(il 21,89% del totale). Per loro lo sconto passa
progressivamente da 590 euro (a quota 35.000 euro di
reddito) a 1.890 euro l'anno (sugli 80 mila euro). Un
alleggerimento consistente arriva invece per i redditi
dei dipendenti e dei pensionati più ricchi, quelli sopra
i 100mila euro. Si tratta quasi di mosche bianche:
258mila contribuenti, pari all'1,18% del totale dei
dipendenti. Per loro lo sconto supera i 3.000 euro. Dai
3.090 euro di minori tasse per quelli che guadagnano
100mila euro, si sale ai 3.290 dei contribuenti a
120mila euro, per passare a 3.390 di quelli a 130mila
euro, e toccare i 3.590 euro a quota 150.000 euro.
"E' assolutamente
necessario tagliare le tasse ai lavoratori dipendenti ed
ai pensionati - afferma il segretario confederale della
Uil Domenico Proietti - L'ipotesi circolata in questi
giorni di una riforma dell'Irpef con tre aliquote
produrrebbe, rispetto all'attuale sistema, una minima
riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti. Dallo
studio emerge chiaramente che la differenza tra
l'attuale imposta e l'ipotetica Irpef a 3 aliquote sia a
tutto vantaggio dei redditi più elevati. Per la Uil la
via da seguire per ridurre le tasse ai lavoratori
dipendenti e pensionati è agire sulle detrazioni
specifiche".
Flat tax: Proietti
(Uil),tagliare tasse, meglio le detrazioni Dall'Irpef a
tre aliquote benefici minimi per lavoratori (ANSA) -
ROMA, 13 LUG - Bisogna tagliare le tasse su dipendenti e
pensionati, ma l'ipotesi di flat tax circolata non
raggiungerebbe questo risultato: meglio intervenire
utilizzando le detrazioni, piuttosto che riducendo le
aliquote. E' quanto afferma il segretario Confederale
della Uil, Domenico Proietti, a commento dello studio
realizzato dal sindacato sull'ipotesi di riduzione
dell'Irpef a tre aliquote, nel progetto 'Flat tax' del
governo. "E' assolutamente necessario tagliare le tasse
ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati - afferma
Proietti -L'ipotesi circolata in questi giorni di una
riforma dell'Irpef con tre aliquote produrrebbe,
rispetto all'attuale sistema, una minima riduzione delle
tasse ai lavoratori dipendenti".
Proietti spiega che solo
per l'1,18% dei lavoratori dipendenti, quelli sopra i
100.000 euro il beneficio sarebbe concreto, mentre per
quelli sotto i 30.000 euro "l'impatto sarebbe nullo o
minimo". "Per la Uil la via da seguire per ridurre le
tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati è agire
sulle detrazioni specifiche". (ANSA).CHO 13-LUG-19 11:14
ANSA/ Flat tax premia poco
dipendenti,-41 euro a quota 30.000 Uil, bene solo a 1%
lavoratori ricchi. Meglio agire su detrazioni (ANSA) -
ROMA, 13 LUG - L'ipotesi di una 'Flat tax' a tre
aliquote avrebbe un beneficio per pochi lavoratori
dipendenti e pensionati: a 30.000 euro di reddito il
calo delle tasse sarebbe di 41 euro mensili, a 20.000 di
soli 15 euro. Un super sconto, di oltre 3.000 euro, si
avrebbe solo con redditi superiori a 100.000 euro, che
riguardano l'1,18% dei dipendenti e pensionati. Che la
flat tax premi chi ha redditi alti non è una novità, ma
per la prima volta la Uil ha realizzato uno studio che
analizza gli effetti sui redditi da lavoro dipendente e
da pensione. E il risultato non è scontato. "La
simulazione dimostra - afferma il segretario confederale
della Uil, Domenico Proietti - che per oltre 16,7
milioni di lavoratori, il 76,87% del totale, l'impatto
sarebbe nullo o minimo. Ridurre le tasse a dipendenti e
pensionati è assolutamente necessario" ma, per la Uil,
la strada da seguire affinché' i benefici si concentrino
su dipendenti e pensionati, più che sulle aliquote,
chiede di "agire sulle detrazioni specifiche". Lo studio
parte dalle ipotesi circolate negli ultimi giorni. Anche
se si chiama Flat tax di fatto si sta lavorando ad una
curva Irpef di 3 aliquote: 23% per lo "scaglione" di
reddito compreso tra i 10.000 ? e i 28.000 euro; 37% per
lo "scaglione" di reddito compreso tra i 28.000 e i
100.000 euro; 42% per lo "scaglione" di reddito
superiore ai 100.000 euro. Ma basta dare uno sguardo
alle tabelle per capire che questo modello di tassazione
non genera alcun impatto positivo per i redditi fino a
15.000 euro lordi annui, una fascia nella quale sono 4,1
milioni di contribuenti, il 18,91% di pensionati e
dipendenti.
Pochi benefici, invece,
per la fascia tra i 15mila e i 29mila euro di reddito,
quella più popolata. Rappresenta il 57,96% dei
dipendenti e pensionati: 12,6 milioni. In questo caso la
riduzione d'imposta c’è ma è contenuta. A 20mila euro
l'anno le tasse calano da 4.800 e 4.600 euro l'anno, in
pratica di 200
euro l'anno, 15 euro se si
divide per tredici mensilità. A 25 mila euro le tasse
scendono di 400 euro l'anno, a 30 mila di 540 euro
l'anno, che diventano 41 euro di alleggerimento mensile.
Superata questa soglia i
redditi diventano più alti e il numero di dipendenti e
pensionati cala. Tra i 29 mila e i 100mila euro di
redditi ci sono 4,7 milioni di dipendenti e pensionati
(il 21,89% del totale). Per loro lo sconto passa
progressivamente da 590 euro (a quota 35.000 euro di
reddito) a 1.890 euro l'anno (sugli 80 mila euro). Un
alleggerimento consistente arriva invece per i redditi
dei dipendenti e dei pensionati più ricchi, quelli sopra
i 100mila euro. Si tratta quasi di mosche bianche:
258mila contribuenti, pari all'1,18% del totale dei
dipendenti. Per loro lo sconto supera i 3.000 euro. Dai
3.090 euro di minori tasse per quelli che guadagnano
100mila euro, si sale ai 3.290 dei contribuenti a
120mila euro, per passare a 3.390 di quelli a 130mila
euro, e toccare i 3.590 euro a quota 150.000 euro.
Certamente, se la politica vuole che i benefici arrivino
alla classe media, qualche correttivo dovrà essere
introdotto.